Maggio 4, 2024

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“Non è neutrale”: Trump vuole costringere il giudice a fuori dal processo

“Non è neutrale”: Trump vuole costringere il giudice a fuori dal processo

“Non neutrale”
Trump vuole costringere il giudice a lasciare il processo

Gli avvocati di Trump vogliono rimuovere il giudice che in precedenza ha emesso dure sentenze contro i rivoltosi del Campidoglio. Soprattutto una sentenza del giudice federale Chutkan potrebbe far passare notti insonni all’ex presidente.

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump vuole che il giudice responsabile venga rimosso dal suo caso federale riguardante un tentativo di frode elettorale. Gli avvocati di Trump hanno chiesto al tribunale di Washington che il giudice Tanya Chutkan archivi il caso. Come giustificazione hanno citato molte dichiarazioni del passato di Chutkan e l’hanno accusata di non essere imparziale, ma di essere entrata nel procedimento con premeditazione.

Il giudice federale Tanya Chutkan.

Il giudice federale Tanya Chutkan.

(Foto: AP)

Trump deve affrontare a Washington le accuse federali relative a tentata frode elettorale. Si tratta della sua campagna durata mesi contro la sconfitta alle elezioni presidenziali del 2020, culminata nel violento attacco al Campidoglio degli Stati Uniti da parte dei suoi sostenitori il 6 gennaio 2021. Il 77enne è stato accusato, tra le altre cose, di cospirazione contro gli Stati Uniti. L’atto d’accusa accusa Trump di aver affermato, contro il suo miglior giudizio, che le elezioni sono state truccate. Ha ripetuto questa accusa infondata per creare sfiducia e rabbia in tutto il paese e minare la fiducia dell’opinione pubblica nello svolgimento delle elezioni. Trump ha respinto le accuse legate all’assalto al Campidoglio. La sua squadra elettorale ha tracciato parallelismi con gli eventi nella Germania nazista e in altri stati totalitari.

“È ancora in libertà oggi.”

Negli ultimi mesi Chutkan ha già intentato diverse cause contro i rivoltosi che hanno partecipato all’assalto al Campidoglio. Si distinse con giudizi particolarmente duri. In un procedimento ha affermato che i rivoltosi avevano agito “con cieca lealtà verso una persona che, tra l’altro, è ancora in libertà oggi”. Questo riferimento a Trump, tra le altre cose, preoccupa il repubblicano e i suoi difensori. Il significato di questa affermazione è chiaro: secondo Chutkan Trump è libero, ma non dovrebbe esserlo, hanno scritto nella mozione presentata lunedì.

La mossa di Trump non è stata sorprendente. L’ex presidente ed i suoi avvocati stanno cercando in vari modi di prolungare i vari procedimenti a suo carico attraverso azioni legali. Il candidato repubblicano alle presidenziali deve affrontare un totale di quattro diverse accuse nel bel mezzo della campagna per un potenziale secondo mandato.