Maggio 2, 2024

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La Corea del Nord risponde alle critiche: Attivisti: Pyongyang nasconde le esecuzioni

La Corea del Nord risponde alle critiche
Attivisti: Pyongyang nasconde le esecuzioni

Dopo che la Corea del Nord è stata ripetutamente criticata per violazioni dei diritti umani, il Paese nasconde sempre più informazioni sulle esecuzioni. Nonostante le difficili circostanze, gli attivisti continuano a raccogliere immagini satellitari e testimonianze per comprendere l’entità delle esecuzioni.

Attivisti per i diritti umani hanno affermato che la Corea del Nord sta cercando sempre più di sopprimere i rapporti sulle esecuzioni pubbliche. Il gruppo di lavoro sulla giustizia di transizione, con sede a Seoul, in Corea del Sud, ha affermato che, secondo le testimonianze dei testimoni, le autorità nordcoreane stanno monitorando da vicino la fuga di informazioni sulle esecuzioni. Gli attivisti per i diritti umani interpretano questa come una reazione del sovrano nordcoreano Kim Jong Un alle critiche internazionali.

Per il loro rapporto, il gruppo ha analizzato le immagini satellitari e raccolto testimonianze su 23 esecuzioni pubbliche durante l’era di Kim Jong-un alla fine del 2011. I rifugiati della Corea del Nord hanno riferito che le esecuzioni sono state effettuate in luoghi di monitoraggio rigoroso. Secondo i ricercatori, questo è molto lontano dal confine. Quindi gli spettatori sono rigorosamente monitorati per evitare registrazioni. Secondo il rapporto, sette delle esecuzioni pubbliche sono state effettuate per la visione o la distribuzione di video sudcoreani, vietati in Corea del Nord.

Condizioni difficili

È quasi impossibile verificare in modo indipendente i rapporti sui rifugiati perché la Corea del Nord controlla strettamente l’accesso ai propri cittadini e ai registri del governo. Tuttavia, gli autori dello studio hanno sottolineato di aver controllato attentamente la coerenza delle testimonianze e selezionato solo quelle che trovavano particolarmente affidabili.

Il lavoro dei difensori dei diritti umani è reso più difficile dalla chiusura quasi totale del confine con la Corea del Nord a causa della pandemia. Human Rights Watch ha descritto le misure come “non necessarie ed estreme”.

Pyongyang è stata a lungo accusata di intimidire le persone con esecuzioni pubbliche. In passato, lo stesso capo di Stato Kim ha ucciso operatori umanitari di alto rango, incluso il suo potente zio Jang Song-thaek nel 2013. La Corea del Nord nega qualsiasi violazione dei diritti umani.