Fino all’ultima pietra: l’Italia vuole ricreare teatri come Mariupol

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Piero Esposito
Piero Esposito
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Il porto di Mariupol in Ucraina è stato sommerso da un enorme incendio negli ultimi giorni. L’ottanta per cento degli edifici furono demoliti, compreso il Teatro Regionale di Donetsk, con le sue colonne in stile neoclassico.

Centinaia di persone si sono rifugiate nella sua cantina di sicurezza. Due giorni dopo l’attentato, la ricerca dei sopravvissuti è continuata. Il bombardamento ha provocato indignazione internazionale. Secondo fonti ucraine, il terreno su entrambi i lati dell’edificio era dipinto principalmente con la parola “bambini” in russo, ma la Russia ha bombardato il teatro.

La Russia ha negato le accuse, incolpando per l’attacco la Brigata Azov ucraina nazionalista.

Il ministro della Cultura italiano Tario Francisini ha twittato che il suo Paese è pronto a ricostruire il Teatro Mariupol.

Fino all’ultima pietra

La sua proposta di fornire finanziamenti e risorse all’Ucraina è stata approvata dal Consiglio dei Ministri italiano. Il teatro di ogni paese appartiene a tutta l’umanità.

Immediata la risposta del presidente ucraino Volodymyr Zhelensky. “Grazie Tario Francini!”. È un buon esempio. Insieme ricostruiranno il paese fino all’ultima pietra.

Secondo fonti ucraine, più di 130 persone sono state finora salvate dalle macerie del teatro, ma si dice che diverse centinaia siano rimaste intrappolate.

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