Il regolamento 2-G, che domani si applicherà alla maggior parte della vita pubblica in Austria, sta suscitando molto interesse in Italia. Politici e virologi italiani discutono di inasprimento.
“Il divieto dell’Austria ai non vaccinatori è una decisione seria, ma è molto importante. Detto nell’intervista. Stampa” (edizione domenicale).
“In Austria inizia la pratica di rinchiudere chi non è stato vaccinato. Dobbiamo continuare con i vaccini e la regola del 3-G affinché la nostra situazione non peggiori come altri Paesi”, ha affermato Anna Maria Bernini, senatrice di Forza Italia.
Giovanni Totti, presidente della regione Liguria settentrionale, è intervenuto a sostegno dell’introduzione di un requisito vaccinale comune in Italia. “Altrimenti dovremo seguire la strada dell’Austria. Perché la rumorosa minoranza di oppositori del vaccino dovrebbe colpire la maggioranza pacifica che vuole ricominciare da capo nel paese? Lo ha chiesto il politico di centrodestra.
Ministro degli Esteri: vietato il lockdown per chi non è stato vaccinato
Il ministro degli Esteri italiano Luigi de Mayo ha sottolineato che rinchiudere chi non è vaccinato “come in Austria” non è discutibile in Italia. La situazione epidemica nel Paese è sotto controllo.
Il sindaco di Firenze, Tario Nordella, ha detto di essere tornato da poco dall’Austria. “La situazione in Austria è diversa da quella in Italia: la campagna di vaccinazione è tornata rispetto alla nostra. A causa dell’alto numero di contagi, l’Austria ha dovuto ricorrere a misure intensive. L’Italia non è ancora in questa situazione”, ha detto Nardella.
In Italia, dal 15 ottobre, potranno venire a lavorare solo coloro che possono dimostrare il vaccino CoV, la guarigione o il test negativo. Chiunque si presenti al lavoro senza un “pass verde” sarà multato fino a 500 1.500. Chi è assente dal lavoro per non poter esibire il documento può aspettarsi un permesso non retribuito.
“Appassionato di alcol. Ninja di Twitter. Amante della TV. Cade molto. Fanatico del caffè hipster.”