La montagna guida i monumenti della prima guerra mondiale in Italia

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Piero Esposito
Piero Esposito
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Walter Pelotti conosce le Alpi italiane tanto quanto alcune. Fin da ragazzo, la guida alpina ha scalato il nord Italia. Il 68enne di Demo in provincia di Brescia ha rivisitato i ritrovamenti della prima guerra mondiale. Nel 2008 ha notato l’ingresso di un castello a Basilio dello Stelvio, al confine tra Lombardia, Trentino e Svizzera. Trasmesso qui dal 1915. Ma non fa niente. Il platigliolo era troppo solido per entrare nella grotta di ghiaccio del ghiacciaio. È stato diverso per molto tempo. Il cambiamento climatico sta provocando lo scioglimento dei ghiacciai, compreso il Passo dello Stelvio. Alcuni anni fa era possibile l’accesso alla grotta sotto il Monte Scorluzzo (3100 metri). Pelotti ei suoi compagni di montagna si sono spinti in un varco e si sono arrampicati nella grotta a pancia in giù per la sorpresa. “Devi immaginare di aver congelato qualcosa per 100 anni”, dice Pelotti al telefono, “all’improvviso appare”.

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