Elezioni presidenziali in Italia: Berlusconi si dimette (nd-aktuell.de)

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Piero Esposito
Piero Esposito
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Un murale dello street artist Harry Grepp è dedicato all’imminente elezione del nuovo Presidente della Repubblica Italiana.

Foto: DPA / Portfolio Montessori via Zuma / Marila Cecilia

L’annuncio è stato una sorpresa: sabato pomeriggio, il capo dei media e diversi primi ministri italiani, Silvio Berlusconi, hanno annunciato che avrebbero ritirato la loro candidatura per la carica di vertice. Sebbene creda fermamente di poter ottenere i voti di cui ha bisogno, lunedì non difenderà la “responsabilità nazionale”.

L’ombra dell’85enne boss di Forza Italia perseguita da settimane i media italiani. Un magnate dei media con il suo famigerato passato politico e personale voleva essere il 13° presidente dell’Italia. Berlusconi non ha annunciato lui stesso la sua canzone del cigno, ma ha fatto annunciare la sua decisione ai suoi amici di festa.
L’ex guardia non ha fornito altra giustificazione per la partenza inaspettata che la “responsabilità nazionale”. Si può presumere che il recente scandalo finanziario possa aver influito sulla sua decisione. Si dice che il magnate dei media abbia “donato” 70.000 euro a una donna in modo che potesse pagare l’affitto di un giudice in tribunale. In risposta, il giudice avrebbe confermato che la “legge limite” di Berlusconi era scaduta nel caso pendente.

Sia la Lega di destra che i postfascisti Fratelli d’Italia Sono rimasti sorpresi dall’improvvisa decisione di Berlusconi: è stato difficile accettare il candidato. Ora, poco prima del primo scrutinio, è urgente una nuova opzione.

Dopo la rimozione dell’opzione Berlusconi, sono ora in circolazione alcuni nomi che potrebbero valere per un seggio al Quirinale. L’attuale presidente del Senato Elisabetta Casellati e l’ex ministro degli Esteri di Berlusconi, Franco Frattini, fanno affari a destra.

Si può solo immaginare Pierre Ferdinando Cassini, leader del Centro Italia ed ex Presidente del Parlamento, tra cui Matteo Renzi, ora ex socialdemocratico e leader del piccolo partito Italia Viva. Potrebbe anche essere un’opzione per il boss della Lega Salvini.

Mario Draghi è il più favorito

I partiti di centrosinistra rappresentati nell’attuale coalizione di governo – Democratici Pd, Movimento 5 Stelle (M5S) e Liberi e Uguali (Liberi e Uguali, LeU) – hanno concordato di incontrarsi domenica pomeriggio (dopo la scadenza editoriale). Il boss del Pd Enrico Letta ha anticipato che i nomi dovrebbero essere citati solo dopo l’incontro. Tuttavia, al momento non si sa cosa farà dopo aver lasciato il posto. In Europa, l’ex capo della Banca Centrale Europea è considerato il garante di un’Italia stabile durante il periodo del Corona.

La destra, tuttavia, ha insistito affinché Tracy fosse nell’ufficio del Primo Ministro. Sia Lega che Fratelli d’Italia hanno dichiarato di aver bisogno di Mario Draghi come capo del governo per risolvere l’epidemia e i problemi economici. Lo stesso Draghi non ha commentato la possibile candidatura fino a poco prima delle elezioni. Tuttavia, gli osservatori a Roma vogliono sentire le potenziali ambizioni per la carica più alta nella sua dichiarazione: “Il governo è stabile, chiunque continui a guidare”.

Ma un gran numero di italiani non crede nella stabilità senza Draghi. L’ampia coalizione di sinistra Lega, populista Grillini, Socialdemocratici e Liberi e Uguali esploderà subito dopo l’elezione di Draghi a capo dello Stato, portando a nuove elezioni. Secondo i sondaggi, questo porterà a un governo di destra. Non c’è dubbio che una tale mossa da parte di alcuni dei principali politici dell’UE potrebbe continuare la posizione pro-europea di Troki. Sono già preoccupati per i 200.200 miliardi affluiti in Italia dall’accordo di stabilità di Corona.

Un totale di 1009 elettori dovrebbero votare lunedì nel parlamento allargato. Per le prime tre votazioni, sono necessari due terzi dei voti per selezionare un candidato per la più alta carica nello stato. È sufficiente solo la maggioranza assoluta al quarto turno.
Dato il gran numero di persone affette dal morbo di Govt o almeno di quelle risultate positive, al momento è impossibile prevedere quante persone potranno votare nella riunione congiunta di parlamentari e rappresentanti regionali. A causa dei severi requisiti della corona, si prevede che un solo round al giorno possa votare per nome. Al momento non si sa cosa farà dopo aver lasciato il posto.

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