Aprile 25, 2024

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Cambiamento demografico: la popolazione italiana continua a diminuire

D.Il calo demografico in Italia è stato ulteriormente esacerbato durante l’anno epidemico 2020. Secondo l’Istituto italiano di statistica (Istat) di Roma, lo scorso anno sono nati 405.275 bambini, il 3,8 per cento in meno rispetto al 2019. Numero di iscritti vittime Si tratta di un aumento del 17,6% rispetto al 2019 a 746.146.

Matthias Roop

Corrispondente politico a Roma, Italia, Vaticano, Albania e Malta.

Il maggior numero di decessi in un anno solare è stato registrato l’ultima volta nel 1944. Poiché la tendenza dei giovani in particolare continua a migrare, la popolazione è scesa da un totale di 405.000 l’anno scorso a 59,2 milioni.

Il numero delle nascite in Italia è in calo dal 2014. Quest’anno l’Istat prevede da 385.000 a 395.000 nascite, accelerando così il calo demografico. Il leader dell’Estad Gian Carlo Blanciardo ha recentemente avvertito sul quotidiano economico milanese “Il Sole 24 Ore” che se la tendenza non cambia, la popolazione si dimezzerà nel prossimo decennio: “Abbiamo una popolazione di 32 milioni – tutte con conseguenze per il lavoro mercato, potere economico e consumo”.

L’età media degli italiani nel 2020 è salita da 45 a 45,4 anni. Le donne rappresentano il 51,3 per cento della popolazione italiana, 1,5 milioni in più degli uomini. Per ogni bambino di età inferiore ai sei anni, l’anno scorso ce n’erano 5,1 di età superiore ai 65 anni. Il più grande “sbalzo” di anziani nella costa italiana nordoccidentale della Liguria è di otto persone di età superiore ai 65 anni per un bambino di età inferiore ai sei anni.

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Nel Trentino-Aldo Adege, nel nord Italia, ci sono meno di quattro anziani per bambino di età inferiore ai sei anni. Dieci anni fa, una media di 3,8 persone di età superiore ai 65 anni in tutto il paese aveva figli di età inferiore ai sei anni; Nel 1971, quelli di età inferiore ai sei anni e quelli di età superiore ai 65 anni erano ancora più o meno gli stessi. 5,1 milioni di stranieri costituiscono l’8,7% della popolazione. La maggior parte degli immigrati proviene da Romania, Albania e Marocco.