Boicottaggio Mondiali in Qatar: il punto debole dell’Italia arriva appena in tempo

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Piero Esposito
Piero Esposito
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La battuta si è diffusa rapidamente sui social: Austria e Italia si sono unite nel boicottaggio dei Mondiali in Qatar. La cosa divertente di questo è che le due nazionali non hanno nemmeno aderito al boicottaggio, hanno fallito in termini di gioco. Dall’Austria al Galles, dall’Italia campione d’Europa alla Macedonia del Nord.

Da un lato, i calciatori austriaci hanno già emesso diversi avvisi di boicottaggio nella loro storia. La sua assenza non è niente di speciale. L’Italia, invece, non è riuscita a qualificarsi ai Mondiali secondo una certa logica. La vittoria del Campionato Europeo la scorsa estate ha smentito il fatto che l’Italia, nazione calcistica, aveva perso le sue forze nel corso degli anni. Gli italiani non si sono qualificati per l’ultimo Mondiale in Russia. Il risultato della “catastrofe di proporzioni bibliche” è stato esagerato dal quotidiano “Tutosport”.

Chi conosce bene gli italiani può dire che lo Squadrone Azura ha colto il punto debole al momento giusto. Prima si ritirarono dal guerriero Vladimir Putin e poi dall’Emirato Mizantropico.

Quindi la buona notizia è che ora le cose possono andare solo al calcio italiano. Una volta che questa indicibile Coppa del Mondo sarà finita in Qatar, si applicherà a tutti gli altri paesi.

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