Il Parlamento britannico ha ancora una volta votato contro le 4 opzioni presentate sulla Brexit dal portavoce John Bercow, in u tentativo di superare lo stallo. Adesso il governo ha tempo fino al 12 di Aprile per decidere come lasciare l’Unione Europea.
Le 4 proposte avanzate dalla Theresa May sono state tutte bocciate nel secondo turno di consultazioni. In particolare, quella se rimanere nel mercato comune e negoziare l’aspetto doganale con la Unione Europea è stata respinta con 282 voti contrari e 261 favorevoli. Secondo la proposta Common Market 2.0 la Gran Bretagna dovrebbe lasciare l’Unione Europea ma consentire il flusso delle merce e contribuire al budget europeo, come il modello norvegese. Allo stesso modo è stata rigettata, con 273 a 276, la proposta di negoziare in via permanente i controlli alla dogana con l’EU.
Il Parlamento, con 191 voti favorevoli e 292 contrari, ha anche respinto l’ipotesi di dare al parlamento il potere di fermare il no-deal (nessun accordo), e, con 280 favorevoli contro i 292, la proposta di indire nuove consultazioni popolari.
Tuttavia, poiché questo era un voto “consultato” il governo, in teoria, non ha l’obbligo di seguirli. Ai Conservatori è stata lasciata libertà di voto, anche se il gabinetto del Ministro aveva indicato di astenersi. Il Partito Laburista invece ha indicato di votare a favore dell’unione doganale.
La May aspetta ora il risultato sulla proposta di Accordo che da gennaio è già stata respinta dal Parlamento 3 volte. La May ha anche paventato le sue dimissioni e una divisione interna del partito Conservatore se dovesse essere costretta ad accettare una fuoriuscita morbida (soft deal).
I possibili scenari sono quindi: un’uscita senza accordo, uno spostamento della data di uscita, ma anche un cambiamento al vertice, dopo le possibili dimissioni della May, o andare a nuove elezioni (poco gradita ai parlamentari stessi).
di Vito Di Ventura