Dopo l’abbandono dei sistemi Cisco per la video sorveglianza delle città e la multa nei confronti di Google per violazione delle norme antimonopolio, la Russia prosegue la sua battaglia contro la tecnologia internazionale, in special modo quella statunitense. Infatti il ministro delle Comunicazioni Nikolay Nikiforov, ai microfoni di Bloomberg, ha affermato “Vogliamo che i soldi dei contribuenti e delle imprese statali vengano spesi principalmente in software locali”, dando di fatto nuova linfa alla autarchia tecnologica molto cara a Vladimir Putin. Proprio la ragione economica punta a far investire i circa 20 miliardi di rubli, 295 milioni di dollari, spesi annualmente per l’utilizzo di programmi stranieri in software house russe. Il numero dei pc statali russi dai quali si vorrebbero rimuovere i programmi stranieri, per la quasi totalità forniti da Microsoft, sono circa 6 mila e proprio in quest’ottica è già stata stilata una lista di software locali contenente 2 mila nomi in grado di compiere lo stesso lavoro. Ma in un mondo globalizzato, che grazie alla rete mette in contatto persone ai due angoli opposti del globo ha ancora senso parlare di chiusura o autarchia in qualsiasi sua sfaccettatura?
La Russia pronta a rinunciare ai software stranieri
- Published: 3 anni ago on 29 Settembre 2016
- By: Redazione
- Last Modified: settembre 30, 2016 @ 11:15 am
- Filed Under: Tecnologia
- Tagged With: Microsoft, Nikiforov, Russia
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