Dopo una lunga attesa giunge l’epilogo della saga western di Ken Parker. I lettori “storici” di “lungo fucile” hanno dovuto attendere una ventina d’anni per poter conoscere la fine delle gesta del personaggio di Berardi e Milazzo.
Doverosa una piccola annotazione: questa storia uscita da poche settimane ha diviso i lettori della serie in due fazioni; quelli rimasti delusi e gli altri che invece hanno interpretato questo epilogo come una chiusura ideale di una saga “generazionale” che è riuscita ad accompagnare i lettori per tanti anni. Non credo che sia possibile dare un giudizio univoco a questa storia, ho sempre considerato Ken Parker un eroe “romantico”, unico nella sua sensibilità e nel suo modo di approcciare ad un’epoca difficile come quella della frontiera. La notizia della conclusione della lunga e travagliata vita editoriale del personaggio ha scatenato la fantasia e alimentato la curiosità dei lettori portando moltissimi fans ad uno stato di “depressione fumettistica” sapendo che con il numero 50 della serie ci sarebbe stato il capitolo finale della storia di Ken.
Dopo tante avventure e una lunga permanenza in carcere, l’ormai vecchio Ken Parker ritrova finalmente la libertà. Sulla sua strada incontrerà dei vecchi “amici”. Il suo viaggio, tra un flashback e l’altro, lo porterà ad un epilogo. Per alcuni un finale troppo frettoloso, per altri poetico, sicuramente drammatico; ma in fondo la vita di Ken è stata sempre pervasa dalla sensazione che “lungo fucile” fosse destinato a convivere con la tragedia. I disegni di questo ultimo numero sono fantastici, essenziali, con una perfetta armonia tra la china ed il bianco della tavola. Uno stile, questo di Milazzo, unico ed inimitabile. La storia di Berardi è carica di emozioni, sentimento, una sorta di lettera d’addio ad un personaggio che ha creato, amato e accompagnato per oltre 20 anni di vita editoriale.
L’ultimo numero della collana Ken Parker si presenta bene, con gli ormai classici approfondimenti di Luca Raffaelli. Per via di alcuni problemi tipografici e dei refusi molti si sono lamentati di questa edizione di Ken Parker, ma io voglio ribadire che questa è stata un’opportunità ottima per far scoprire il personaggio ai nuovi lettori. Ken Parker ci saluta, con lo sguardo rivolto al sole che sorge e la mano stretta intono a quella di una donna, l’ultimo dei tanti amori che Ken ha avuto nella sua lunga e piena vita.
Ken Parker è e sarà sempre uno dei personaggi più importanti del fumetto italiano, una pietra miliare della nona arte che resterà per sempre indelebile nei cuori di tanti lettori.
Ken Parker n°50 Fin dove arriva il mattino, Mondadori comics, B/N, 144 Pag. Euro 7,99
di Ruffino Renato Umberto