“Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia”
3.124 suicidi in tre anni…
A qualcuno importa davvero questa statistica?
Prima dell’inizio della crisi, la Grecia aveva il più basso tasso di suicidi in Europa. In soli tre anni un “piccolo borgo” di 3.124 persone è scomparso dalla cartina. Si tratta di numeri ufficiali, forniti dal Ministero della Salute. In realtà il numero di suicidi è molto più alto. La Chiesa greco-ortodossa infatti non permette alle vittime – ho volutamente usato la parola vittima – di essere sepolte adeguatamente. Così, molti parenti di questi disperati tenta di nascondere la verità alle autorità. Questa triste usanza e la spiccata religiosità del popolo greco, porta alla conclusione che le persone che si sono suicidate siano molto più delle 3.124 delle statistiche ufficiali.
Come è possibile che un popolo conosciuto nel mondo per la sua allegria sia diventato questo? La risposta è semplice. Dal momento in cui la troika ha messo piede sul suolo greco la vita dei suoi abitanti è cambiata in maniera drammatica. La disoccupazione è la più alta dell’intera Unione Europea, con una percentuale di circa il 30%, senza considerare chi, giovani soprattutto, non ha neppure la possibilità di entrare nel mondo del lavoro. I salari sono diminuiti di circa il 40/50%, pure le pensioni sono state tagliate. I prezzi dei beni, invece, si sono mantenuti stabili, quindi è abbastanza facile capire che cosa stia accadendo alle famiglie greche. Negozi e imprese vengono continuamente chiusi. Da un giorno all’altro un popolo è rimasto senza casa, senza lavoro, senza presente e senza futuro. Molte famiglie non hanno reddito, i bambini, denutriti, svengono nelle scuole perchè senza cibo. Le famiglie perdono la casa perchè non sono in grado di pagare i loro mutui.
Disperazione. Questa è la parola giusta. E questa disperazione porta molte persone alla morte. Durante il mese di luglio tre madri si sono tolte la vita perché non potevano affrontare la povertà e non riuscivano a crescere i propri figli in modo dignitoso. Il Governo non si preoccupa di queste situazioni. Per lo Stato l’unica cosa importante è dimostrare che non vi è alcun aumento dei suicidi. In Grecia le persone non contano più per coloro che detengono il potere. Contano solo i numeri.
Si teme lo scoppio di una guerra civile, ma mi chiedo… come si può chiamare una situazione in cui ci sono già state 3.124 vittime?
di Christos Vakalopoulos
sono in grande apprensione! Ho là cari amici. Mi hanno telefonato e chi aveva tre negozi sta chiudendo l ultimo. E’dramma. Un sol passo da noi.