La barca ha da sempre una grande amica: la corsa. Ogni canottiere divide le sue giornate, soprattutto d’inverno, fra l’acqua e la strada, il lago e il bosco. E allora non c’è da stupirsi del fatto che il festival letterario della Corsa di Miguel, la manifestazione che ricorda a Roma il poeta-maratoneta argentino Miguel Benancio Sanchez, si chiuda con la presentazione di «Cinque cerchi olimpici – Un sogno possibile», l’autobiografia scritta, per l’editore Seracangeli, da Bruno Mascarenhas, l’eclettico canottiere italo-portoghese, romano d’adozione, bronzo nel quattro senza pesi leggeri ad Atene, con le sue due carriere, fra il Douro e il Tevere. Passando per Piediluco, il Terminillo e la sua seconda casa, la Canottieri Roma, fino al bacino olimpico di Schinias 2004, guarda caso a un passo dalla città di Maratona.
Insomma, corsa e canottaggio assieme. L’appuntamento, proprio a poche ore dalla “Corsa di Miguel” del giorno dopo, che si sviluppa su un tracciato caro ai tanti canottieri che si allenano sul Giro dei Ponti, è per sabato 22 gennaio, alle 18, all’Università di Roma al Foro Italico, largo Lauro De Bosis 15. Filmati e parole sul canottaggio e su Bruno. Con i suoi racconti pieni di entusiasmo e di orgoglio.
Guardando il passato, senza dimenticare l’appuntamento con il futuro: Londra 2012.
Invitati? Canottieri e podisti, ma non solo. Perché la storia di Bruno Mascarenhas è in grado di appassionare davvero tutti.
di Augusto Martellini